Corte di Cassazione:
«Farsi le canne
non costituisce causa
di licenziamento»
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Per tutti quei lavoratori che si «fanno le canne» sono previste sanzioni meno dure. A stabilirlo è la Cassazione che, attraverso una sentenza della sezione Lavoro, è stato sottolineato il fatto che « la natura della sostanza stupefacente detenuta ha un peso non rilevante dal punto di vista della compromissione dell'elemento fiduciario» tra impiegato e azienda.
Insomma, maggiore tolleranza per sostanze come marijuana e hashish, dal momento che gli effetti sono molto diversi rispetto ad altre sostanze come eroina o crack.
Il caso oggetto della sentenza ha visto un dipendente della Unicredit Banca di Nuoro, che, durante un'operazione delle forze dell'ordine, era stato trovato in possesso di importanti quantità di hashish e marijuana.
Per
la Corte d'appello di Sassari, giugno 2007, il dipendente andava
reintegrato nel suo posto di lavoro perchè «l'uso di hashish e di
marijuana non comporterebbe assuefazione, non determinerebbe la
modificazione della personalità» e in definitiva «comporterebbe
l'inesistenza di alcun pericolo per l'Istituto di credito, anche dal
punto di vista della salvaguardia dell'immagine».
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