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lunedì 25 novembre 2013

Succo di Frutta per le Difese Immunitarie "Più immunità di Berlusconi"



"Più immunità di Berlusconi"

L'etichetta del succo di frutta per le difese immunitarie

Camminando tra gli scaffali di un supermercato di Copenhagen, in Danimarca, ci si può imbattere in Silvio Berlusconi. O meglio, nel suo cognome. Un'azienda svedese – con sede nella capitale danese - che imbottiglia succhi e frullati di frutta fresca lo ha scelto infatti come "testimonial" per garantire le qualità e la genuinità dei suoi prodotti: "Più immunità di Berlusconi" si legge sull'etichetta di un succo d'arancia e mango.
Sul sito ufficiale dell'azienda in questione, la Froosh, non v'è traccia della bottiglietta che cita l'ex Premier. Lo stesso succo è pubblicizzato con un'altra scritta "Crediamo nella frutta". Discorso diverso per la pagina Facebook della Froosh, dove l'etichetta di Berlusconi - immortalata da alcuni utenti di Instagram - è presentata ufficialmente insieme a tutte le altre.
Più immunità di Silvio Berlusconi
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Facebook
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Non è la prima volta che il nome e le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi vengono utilizzate per ironiche campagne pubblicitarie all'estero: a marzo scorso il leader di Forza Italia è stato protagonista involontario dello spot di un'auto in India, la Ford Figo, in compagnia di Ruby e Nicole Minetti, entrambe ritratte imbavagliate nel portabagagli: "Lasciatevi alle spalle le preoccupazioni" era il claim che ha innescato una polemica internazionale.
La pubblicità con Silvio
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Lo scorso giugno invece è stata un'azienda di autonoleggio tedesca a sfruttare per la sua pubblicità la sentenza Ruby ai danni del Cavaliere: "Stare da solo in galera per 7 anni pagando 4,5 milioni di Euro? Meglio essere in due ("sedere in due") per un giorno pagando 143 Euro!" si leggeva al fianco di una foto di Berlusconi con grandi occhiali da sole neri e sigaretta.
da  http://www.huffingtonpost.it/2013/11/25/piu-immunita-di-berlusconi-succo-froosh_n_4336638.html?utm_hp_ref=italy

leggi anche  http://cipiri9.blogspot.it/2013/11/berlusconi-ecco-i-7-nuovi-testimoni-nel.html

Berlusconi: 

Ecco i 7 nuovi Testimoni nel Processo 

Mediaset


Berlusconi: Ecco i 7 nuovi testimoni nel processo Mediaset

Quando un uomo è disperato e sta raschiando il fondo del barile lo si vede...

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venerdì 22 novembre 2013

URUGUAY : Legalizzazione Marijuana Pressioni dell'ONU


URUGUAY 
 Legalizzazione marijuana
 Continuano le pressioni dell'ONU per bloccarla

Le Nazioni Unite hanno manifestato, per un'altra volta, al governo uruguayano le proprie preoccupazioni per le conseguenze che potrebbe avere la legalizzazione della commercializzazione della marijuana, ed ha raccomandato che riconsideri un confronto con loro prima di approvare il progetto di legge. Il messaggio e' stato inviato tramite la International Narcotics Control Board (INCB).

“La INCB ha chiesto con preoccupazione al governo uruguayano se fosse possibile inviare una delegazione alla fine dell'attuale sessione della Giunta, per discutere la situazione, per il loro Paese, dell'attuazione dei trattati internazionali”, ha fatto sapere la INCB in un comunicato diffuso a Vienna. “La INCB e' preoccupata per il progetto di legge che e' stato presentato in Uruguay e che dovrebbe legalizzare produzione, vendita e consumo della cannabis a fini non-medici”.

Il presidente della INCB, Raymond Yans, ha fatto sapere che la legalizzazione della marijuana andrebbe contro quanto disposto dalla Convenzione Unica del 1961 sugli Stupefacenti, adottata da 186 Paesi incluso l'Uruguay.

Yans ha aggiunto che “l'erba di cannabis e sotto controllo per i suoi potenziali effetti di dipendenza” e perche' “se l'Uruguay continua ad andare avanti nei termini attuali, ci saranno serie ripercussioni sulla salute pubblica, particolarmente per la gioventu', oltre che essere una violazione dei trattati internazionali sui controlli degli stupefacenti dell'Onu”.

La INCB “spera che il governo dell'Uruguay riprenda il dialogo con loro al piu' presto possibile, prima che il progetto di legge venga approvato”.

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mercoledì 20 novembre 2013

Studente virale: La storia dietro questa avvincente Foto


Studente virale:  La storia dietro questa avvincente Foto

Questa foto potente di pianto ,  una manifestante studente e un ufficiale di polizia 
 è andato virale in Bulgaria. 

Imgur utente plamentanev  ha postato questa immagine da Bulgaria il Mercoledì. 
Egli ha descritto la scena:

"Questa foto ha veramente commosso così tanto che ho deciso di provare a sollevare  ciò che sta accadendo nel mio paese. 
Questa ragazza stava piangendo e implorando il poliziotto di non colpirla 
o uno qualsiasi dei suoi amici. 
Poi il poliziotto ha iniziato a piangere come lei e le disse: "Basta tenere su la ragazza."

Questa foto è da una protesta che sta  accadendo in Bulgaria in questi momenti. 
Gli studenti protestano contro il  governo della Bulgaria e della povertà alle porte di Sofia. 
Sono anche avvenuti scontri con la polizia al di fuori del parlamento.

Non molto tempo dopo che questa foto è stata scattata, è andata virale su Facebook bulgara ,
 ed è stata condivisa letteralmente migliaia di volte.

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Riscaldamento Alternativo con 2 Vasi di Terracotta e due Candele


Riscaldamento Alternativo con 2 Vasi di Terracotta e due Candele

Per scaldare una stanza con i presunti 15 centesimi ci vogliono una piccola teglia metallica tipo quella per plum cake, due vasi di terracotta (uno più piccolo del’altro) e due candeline , usate in cucina per mantenere bollenti, oltre al tè, anche la fondue bourguignonne o la piemontesissima bagna cauda. Servono anche un accendino e lo scodellino metallico vuoto di una candela . Il video è in inglese ma è chiarissimo.

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Il calore prodotto da due candeline. Viene sfruttato al meglio. Notare che la stanza è molto piccola e situata in un sottotetto. Del resto, gli ambienti piccoli si scaldano facilmente: è questo, ancor più delle candeline, il punto vero. Avete presente i cubicula, le camere da letto degli antichi Romani? Se ne vedono a Pompei, ad esempio. Sono così piccole che una palata di brace in un braciere bastava per intiepidirle. E anche l’igloo degli eschimesi era un ambiente assai ristretto, la fiamma di una lampada ad olio era sufficiente per renderlo passabilmente confortevole. Gli alpinisti, poi, si portano sempre dietro un paio di candele: i bivacchi d’alta quota sono assai angusti.
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domenica 17 novembre 2013

Mucche Vedono il Pascolo dopo Anni di Stalla



Ecco quando uno guarda questo video cosa può pensare?

 Mi si rivoluziona tutto il pensiero, l’immaginario che ho delle mucche, animali grandi, lenti, pensierosi, sempre li a ruminare, quasi tristi e rassegnate, mi ricordano delle anziane matrone di casa con il grembiule davanti intente a fare la maglia… Non so perchè ma quando penso ad una mucca è questo che mi viene in mente. Oltre al fatto che queste povere bestie sono sfruttate, umiliate, torturate e infine uccise dall’uomo che le usa per produrre il latte prima e la carne dopo.

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Ma poi vedi questo video e pensi.. ma allora non sono così le mucche! 
Non sono lente e noiose, queste 25 mucche sono state rinchiuse per due anni dentro una stalla per essere munte fino alla fine e poi smaltite nei mattatoi… ma guardate invece cosa succede quando il padrone decide di non “smaltire” queste “signore” dall’aria austera e seria….

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martedì 12 novembre 2013

L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy



Abraham Zapruder

 - L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy

La mattina del 22 novembre del 1963, come ogni mattina, Abraham Zapruder (1905 - 1970) si era recato al lavoro e, pur sapendo della parata presidenziale che gli sarebbe passata sotto l’ufficio, aveva deciso di non portare con sé la cinepresa, una Bell & Howell Zoomatic otto millimetri. Zapruder era un sarto di origine ebraica, nato in Russia ed emigrato negli Stati Uniti nel 1920. Dopo aver lavorato a New York come assistente di sartoria, trasferitosi a Dallas aveva intrapreso una piccola attività imprenditoriale fondando la Jennifer Juniors, una ditta di abiti confezionati. La piccola azienda, nel 1963, aveva sede a Dallas, al 501 di Elm Street, al quinto e al sesto piano del Dal-Tex Building, il palazzo costruito accanto al tristemente celebre Deposito dei libri della Texas School, l’edificio da cui, secondo le ricostruzioni, Lee Harvey Oswald esplose i suoi colpi mortali.

Fu un’impiegata a convincere Zapruder a tornare a casa per prendere la cinepresa: così facendo avrebbe potuto filmare il presidente e la consorte per mostrarli ai figli e ai nipoti. Sceso in Dealey Plaza, Zapruder si mise alla ricerca del miglior luogo da cui riprendere il passaggio del corteo: individuò, in cima al terrapieno sul lato destro di Elm Street, un muretto di cemento e decise di salire là sopra per documentare l’avvenimento con la sua cinepresa.

In ventidue secondi impressi su una pellicola otto millimetri, l’inconsapevole Abraham Zapruder girò quella mattina il più importante film storico del ventesimo secolo: in 486 fotogrammi riprese l’intera sequenza dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, dal momento in cui la limousine presidenziale svoltò nella piazza fino a quando scomparve a grande velocità sotto il ponte della ferrovia.


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Pussy Riot : Nadia trasferita in Siberia




Pussy Riot, Nadia trasferita in Siberia 

Il marito: «È in un campo di lavoro» 

Si tratterebbe della colonia penale n° 50 a Nizhny Ihash 

«Punita per la sua lettera di denuncia»

«PER PUNIZIONE»- A detta dell’attivista, Nadia è diretta verso un istituto penitenziario nella regione siberiana di Krasnoyarsk. Si tratterebbe della colonia penale n° 50, nella città di Nizhny Ihash, lungo il percorso della Transiberiana, a quattro fusi orari di differenza da Mosca. «Essenzialmente - ha aggiunto Verzilov - è stata trasferita a 4.500 chilometri dalla Russia centrale, nel cuore della Siberia, come punizione per la l’eco che ha avuto la sua lettera». Si tratta della lettera in cui Nadia denunciava soprusi e violazioni dei diritti umani nella colonia penale in Mordovia. Il marito della 23enne - che a settembre era finita in ospedale dopo uno sciopero della fame per protestare contro il «lavoro schiavista» imposto alle detenute - ha poi ricordato che non vede la moglie dal 22 ottobre.

 «STA BENE » - Il commissario dei diritti umani russo, Vladimir Lukin, ha confermato che l’attivista è in viaggio verso un nuovo carcere, ma non ha specificato quale. «Mangia e dicono che la sue condizioni di salute sono soddisfacenti», ha dichiarato a Interfax, aggiungendo che il trasferimento sta avvenendo in modo «completamente isolato» per motivi di sicurezza. La Russia impiega giorni se non settimane a trasferire, di solito in treno, i suoi detenuti. Le autorità penitenziarie ribadiscono che la prassi non prevede di informare i familiari.

LA CANZONE E IL CARCERE - Insieme a Nadia sono altre due le Pussy Riot in carcere ( Yekaterina Samutsevich e Maria Alyokhina) con una condanna a due anni per vandalismo e vilipendio: nel febbraio 2012 avevano fatto irruzione nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, cantando una canzone ritenuta blasfema, una preghiera alla Vergine Maria affinché liberi la Russia da Putin.Trasferita in una colonia penale in Siberia. Sarebbe questo il destino di Nadia Tolokonnikova, 23 anni, leader del gruppo russo Pussy Riot, di cui si erano perse le tracce da quasi due settimane. A denunciare la vicenda è il marito, Piotr Verzilov, che ha diffuso la notizia via Twitter, citando fonti attendibili. Era stato proprio lui, alcuni giorni fa, a denunciare di non avere notizie della moglie, da quando era stata trasferita dal campo di lavoro in Mordovia, dove scontava la pena a due anni di detenzione per la performance «anti-Putin »inscenata nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca nel 2012.

LEGGI ANCHE http://cipiri2.blogspot.it/2013/11/genitali-inchiodati-in-piazza-rossa.html

Genitali inchiodati in Piazza Rossa


Artista si inchioda i testicoli sul selciato della piazza Rossa contro Putin
Si è inchiodato i genitali sul selciato della Piazza Rossa a Mosca in segno di protesta nei confronti del Cremlino.




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Genitali inchiodati in Piazza Rossa


Artista si inchioda i testicoli sul selciato della piazza Rossa contro Putin
Si è inchiodato i genitali sul selciato della Piazza Rossa a Mosca in segno di protesta nei confronti del Cremlino.

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A scegliere questa forma estrema di protesta è stato l'artista russo Pyotr Pavlensky, 29 anni, che dopo essersi spogliato si è inchiodato i testicoli sul ciottolato della piazza. L'uomo, non nuovo a questo genere di atti dimostrativi, fermato dalla polizia, è poi stato portato in ospedale.

Proteste choc. In un comunicato pubblicato sul sito web Grani.ru, l'artista di San Pietroburgo ha spiegato che sta cercando di attirare l'attenzione della società russa di fronte allo sviluppo di uno «stato di polizia». In un'altra protesta avvenuta mesi fa, Pavlensky si era cucito la bocca per manifestare contro l'incarcerazione di due componenti del gruppo delle Pussy Riot.

Ora rischia il carcere. 

La polizia russa ha aperto un procedimento penale contro l’artista che si è inchiodato lo scroto sulla Piazza Rossa, davanti al Mausoleo di Lenin. Pyotr Pavlensky è indagato per atti di teppismo ha fatto sapere il ministero dell’Interno. L’artista di San Pietroburgo a suo dire, con il gesto estremo, voleva rappresentare la «metafora dell’apatia, dell’indifferenza politica e del fatalismo» della società russa contemporanea. 

LA PERFORMNCE E LA PROTESTA


 – La performance peraltro è stata ampiamente apprezzata dal mondo artistico internazionale e secondo l’eminente critico teatrale Kirill Serebrennikov si tratta di “un potente gesto di disperazione assoluta”. Le immagini dell’uomo sono state diffuse attraverso Internet, con Pavlensky che si denuda sotto la piaggia e successivamente un agente prima lo invita ad alzarsi, molto probabilmente ritenendolo ubriaco, e poi allontana la camera che sta riprendendo.

 Il performer ha 29 anni. 
Non è un caso che abbia scelto l’11 novembre per esibirsi: è il giorno del poliziotto. 
E non è neppure nuovo a queste dimostrazioni. Nel 2012 si era cucito le labbra in un gesto di sostegno delle ragazze del gruppo Pussy Riot. Il tribunale Tverskoi di Mosca aveva rimbalzato il caso alla corte del quartiere Kitaj Gorod, dove si trova la Piazza Rossa. Pavlensky è difeso dall’avvocato Dinar Idrisov.


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Pussy Riot : Nadia trasferita in Siberia




 Il marito: «È in un campo di lavoro» Si tratterebbe della colonia penale n° 50 a Nizhny Ihash «Punita per la sua lettera di denuncia»Pussy Riot, Nadia trasferita in Siberia
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