Una famiglia su tre vive in casa con un animale e per molte di loro il fine vita rappresenta un’incognita, anche rispetto al destino che spetterà agli animali di cui si stanno prendendo cura.
I dati, e la preoccupazione, arrivano dalla Lega Anti Vivisezione che, attraverso il suo vice presidente Roberto Bennati, ha intrapreso un percorso in collaborazione con il Collegio Notarile di Milano per affrontare il tema dei lasciti agli amici pelosi.
A spiegare l’iter testamentario c’è il notaio Maria Clementina B.
Si può fare testamento in favore di animali?
«In Italia non è permesso perché l’animale non è riconosciuto come soggetto con capacità giuridica. Quindi non si possono nominare eredi e non si possono fare lasciti direttamente a loro. Ciò che si può fare, invece, è un legato, cioé una donazione post mortem ad un’associazione o ad un ente con l’onere di occuparsi dell’animale secondo i suoi bisogni. Se il soggetto che deve prendersene cura non lo fa, decade automaticamente dal lascito. Personalmente indirizzo i miei clienti verso un ente perché le persone, a volte, possono avere altro da fare o non hanno voglia di diventare tutori».
Qual è l’iter da seguire?
«Basta andare da un notaio che troverà le misure adeguate alla persona e al suo animale. Di solito queste consulenze vengono offerte gratuitamente».
Ci sono persone che si preoccupano anche del “fine vita” dei loro amici pelosi...
«Assolutamente sì. Anche per loro basta andare da un notaio per redigere un testamento in cui si lasci scritto se l’animale, per esempio, dovrà essere cremato oppure dove dovrà essere sepolto».
A lei è capitato di redigere questi atti?
«Abbastanza: oggi ci sono molti più animali entrati a far parte delle famiglie».
Si possono estromettere i parenti dai lasciti?
«Assolutamente no. La legge prevede che si sia liberi di disporre solo di una fetta del patrimonio. Tutto il resto spetta automaticamente ai parenti».
Per quanto riguarda invece le separazioni come ci si può comportare con gli animali che vivono nella ex casa coniugale?
«La maggior parte delle separazioni sono consensuali e il Giudice si limita a ratificare gli accordi tra le parti. Basta quindi che la coppia metta per iscritto come intende regolarsi con l’affidamento del proprio animale. A me è capitata una separazione in cui l’animale stava dal lunedì al venerdì con una persona, e il fine settimana con l’altra».
1) Il cane più ricco del mondo
Il cane più ricco del mondo è Gunther IV:
per lui un patrimonio da 373 milioni di euro tra ville e squadre di calcio.
2) Il gatto più ricco del mondo
Il gatto più ricco del mondo è Blackie,
con da 25 milioni di dollari: il suo proprietario era un antiquario inglese, Ben Rea.
3) Il pollo più ricco
Medaglia di bronzo per il pollo Gigoo,
che ha ricevuto 14 milioni di euro dall'editore Miles Blackwell.
leggi anche
Per alcuni è una follia degna di chi ha perso il contatto con la realtà,
per altri è la conclusione naturale di una vita focalizzata
sull’amore per gli animali e allo stesso tempo caratterizzata
dalla delusione nei confronti degli uomini, soprattutto se ...
.
Previsioni per il 2018
.
Nessun commento:
Posta un commento
Webmaster Freelance
- http://www.cipiri.com/