CANAPA: tessuti, plastica, carburante, olio e semi... infinite proprietà di questa pianta miracolosa
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*Documentario in 2 parti per farsi un'idea veloce sull'argomento:
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CANAPA:
RISORSA RINNOVABILE, UN'OPPORTUNITÀ
PER L'AMBIENTE - Pt 1
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Assocanapa si batte contro le ipocrisie che spingono a demonizzare la
coltivazione della canapa. Con la scusa della "droga", si evita di
considerare la canapa in campo: tessile, edilizio, medico, energetico,
alimentare, recupero ambientale.
http://www.assocanapa.it/
"Panis vita, vinum laetitia, cannabis protectio"
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CANAPA:
RISORSA RINNOVABILE, UN'OPPORTUNITÀ
PER L'AMBIENTE - Pt 2
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-
Assocanapa si batte contro le ipocrisie che spingono a demonizzare la
coltivazione della canapa. Con la scusa della "droga", si evita di
considerare la canapa in campo: tessile, edilizio, medico, energetico,
alimentare, recupero ambientale.
http://www.assocanapa.it/
"Panis vita, vinum laetitia, cannabis protectio"
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LA CANAPA UNA RISORSA PULITA PER UN'ECONOMIA SOSTENIBILE
Si
parla sempre molto di ambiente, ma se ne parla anche molto a
sproposito. Infatti, nonostante i tanti dibattiti, quando c'è una
possibilità di sostituire il petrolio con materie prime naturali e
rinnovabili, nessuno se ne accorge (così come nessuno si è mai accorto
del più grande sperpero di risorse energetiche della Storia, quello del
metano). Certo, è molto difficile oggi immaginare un'economia sviluppata
che possa fare a meno del petrolio, dei milioni di alberi abbattuti
ogni anno per fare la carta, e dei prodotti dell'industria chimica. Ed è
altrettanto difficile immaginare una società affluente senza le
montagne di rifiuti, l'inquinamento e gli altri danni all'ambiente a cui
siamo da tempo abituati.
Eppure una concreta e fondata speranza
esiste: questa speranza ci viene dalla canapa. Con le materie prime
della canapa si possono produrre, in modo pulito ed economicamente
conveniente, tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili, materiali
per l'edilizia ed anche un olio alimentare di altissime qualità. La
canapa è stata, tra le specie coltivate, una delle poche conosciute fin
dall'antichità sia in Oriente che in Occidente. In Cina essa era usata
fin dalla preistoria per fabbricare corde e tessuti, e più di 2000 anni
fa è servita per fabbricare il primo foglio di carta. Nel Mediterraneo
già i Fenici usavano vele di canapa per le loro imbarcazioni. E nella
Pianura Padana la canapa è stata coltivata per la fibra tessile fin
dall'epoca romana. Ma quali sono le materie prime della canapa, e quali
prodotti se ne possono ottenere?
MATERIE PRIME
La
canapa è una pianta dal fusto alto e sottile, con la parte sommitale
ricoperta di foglie, e può superare i 4 metri d'altezza. La parte
fibrosa del fusto si chiama "tiglio" e la parte legnosa "canapolo". La
canapa può essere coltivata per due scopi principali: per la fibra
tessile o per i semi. Se si coltiva la canapa per la fibra tessile il
raccolto va fatto subito dopo la fioritura, e si possono ottenere fibre
tessili (20 %), stoppa (10 %) e legno o canapolo(70 %). Se invece si
coltiva la canapa per i semi, la parte fibrosa o tiglio è interamente
costituita da stoppa, cioè da fibra di qualità inferiore inadatta per
l'uso tessile, ma che può sostituire la maggior parte delle fibre
industriali. Una importante caratteristica della pianta di canapa è la
sua produttività. E' una delle piante più produttive in massa vegetale
di tutta la zona temperata: una coltivazione della durata di tre mesi e
mezzo produce una biomassa quattro volte maggiore di quella prodotta
dalla stessa superficie di bosco in un anno. Molti contadini vogliono
riprendere a coltivare la canapa se non altro perchè, data la sua
velocissima crescita, essa sottrae la luce e soffoca tutte le altre erbe
presenti sul terreno, e lo libera quindi da tutte le infestanti meglio
di quanto non sappiano fare i diserbanti
.
Ecco che cosa si può ricavare da queste materie prime:
TESSUTI
La
pianta di canapa, più produttiva in fibra tessile del cotone, oggi può
essere lavorata in impianti che sostituiscono le lunghe e faticose
lavorazioni manuali di un tempo. La sua coltivazione richiede pochi
pesticidi e fertilizzanti, mentre il cotone specialmente di pesticidi ne
richiede moltissimi. Inoltre la fibra della canapa è molto più robusta e
dura più a lungo. Attualmente può essere lavorata in modo da renderla
sottile quanto si vuole, e viene proposta in sostituzione del cotone e
delle fibre sintetiche.
SEMI E OLIO
La
canapa, oltre che per la fibra tessile può essere coltivata per
ricavarne i semi. I semi di canapa contengono proteine di elevato valore
biologico nella misura del 24 %, ed un olio nella percentuale dal 30 al
40 %. Per il loro valore nutritivo i semi di canapa sono stati proposti
come rimedio alla carenza di proteine dei paesi in via di sviluppo.
Le
qualità dell'olio di canapa sono eccezionali. E' particolarmente ricco
di grassi insaturi ed è l'ideale per correggere la dieta dell'uomo
moderno e per prevenire le malattie del sistema cardiocircolatorio.
Altrettanto straordinarie sono le proprietà di questo olio per gli usi
industriali: non a caso è stato paragonato all'olio di balena. Le
vernici fabbricate con questa materia prima, oltre a non essere
inquinanti, sono di qualità incomparabilmente superiore rispetto a
quelle prodotte con i derivati del petrolio. Con l'olio di canapa si
possono inoltre fabbricare saponi, cere, cosmetici, detersivi (veramente
biodegradabili), lubrificanti di precisione ecc.
CARTA
Una
volta estratta la fibra tessile o dopo aver raccolto di semi, rimangono
la stoppa più la parte legnosa o canapolo, che non si possono
considerare solo un semplice sottoprodotto, ma un'altra importante
materia prima. Con la stoppa si può fabbricare carta di alta qualità,
sottile e resistente. Con le corte fibre cellulosiche del legno si può
produrre la carta di uso più corrente, come la carta di giornale, i
cartoni ecc.
Fare la carta con la fibra e il legno della canapa
comporta importanti vantaggi: innanzitutto per la sua enorme
produttività in massa vegetale, e poi perchè la si può ottenere da
un'unica coltivazione insieme alla fibra tessile o ai semi.
Un
altro grosso vantaggio della canapa è costituito dalla bassa percentuale
di lignina rispetto al legno degli alberi, che ne contengono circa il
20 % anzichè il 40 %.
Attualmente le grandi cartiere utilizzano
solo il legname degli alberi. Il processo per ottenere le microfibre
pulite di cellulosa, e quindi la pasta per la carta, prevede l'uso di
grandi quantità di acidi che servono per sciogliere il legno. Questa
operazione, ad un tempo costosa ed inquinante, non è necessaria con la
carta di canapa ottenuta dalla sola fibra, e per quanto riguarda il
legno di acidi ne servono meno della metà. Inoltre la fibra e il legno
della canapa sono già di colore bianco e la carta che se ne ottiene è
già stampabile. E per renderla completamente bianca è sufficiente un
trattamento al perossido di idrogeno (acqua ossigenata), invece dei
composti a base di cloro necessari per la carta ricavata dal legno degli
alberi. Questi composti chimici sono una delle cause principali
dell'assottigliamento dello strato di ozono nell'alta atmosfera.
TAVOLE E LEGNO
Con
i fusti interi della canapa, pressati con un collante, si possono
fabbricare tavole per l'edilizia e la falegnameria in sostituzione del
legno, che sono di grande robustezza, flessibilità ed assai più leggere.
MATERIE PLASTICHE
Con
la cellulosa di cui la pianta è ricca, attraverso un processo di
polimerizzazione, si possono ottenere
materiali plastici pienamente
degradabili che, se in molti casi non possono competere con le
sofisticate materie plastiche di oggi, hanno comunque fin dall'inizio
una serie di usi importanti per imballaggi, isolanti e così via.
leggi i danni della plastica :
12 Mar 2012
galleggia
'un'isola di plastica'. tra Italia, Spagna e Francia. Sono i dati del
rapporto 'L'impatto della plastica e dei sacchetti sull'ambiente marino'
realizzato da Arpa Toscana e dalla struttura oceanografica Daphne di
Arpa ...
Dossier
Isola di spazzatura – Il Pacific Garbage Patch Ci sono posti, nel mare,
dove la spazzatura ce la mette direttamente e volontariamente l'uomo.
Ce ne sono altri, invece, dove la spazzatura si raccoglie a causa di
venti e ...
COMBUSTIBILI
i costi del carburante :
ITALIA
: benzina 2 euro al litro. Ormai il prezzo della benzina si avvicina ai
2 euro. La gente si chiede perché; c'è qualche motivo reale dietro
questo aumento? La risposta, come per quasi tutti i salassi imposti alla
popolazione ...
La
canapa, per la sua alta resa in massa vegetale, è considerata anche la
pianta ideale per la produzione di combustibili da biomassa in
sostituzione dei prodotti petroliferi. Bruciare combustibili da biomassa
anzichè petrolio non fa aumentare l'effetto serra. Infatti l'anidride
carbonica viene prima sottratta all'atmosfera durante la crescita della
pianta, e poi restituita all'aria al momento della combustione. In
questo modo la quantità di anidride carbonica dell'atmosfera non
aumenta, al contrario di quello che succede se si bruciano idrocarburi
fossili.
Se è vero che con la canapa si possono produrre
tutte le cose elencate sopra (e tante altre ancora), come mai le
proprietà di questa pianta sono così poco conosciute e così poco
sfruttate?
Essenzialmente perchè da troppo tempo si è smesso di coltivarla.
In
Italia la canapa era coltivata al Nord principalmente per la fibra
tessile, ed in Campania per i semi. Nella Pianura Padana la coltivazione
della canapa è cessata a poco a poco negli anni Cinquanta, perchè non
più conveniente rispetto al cotone e alle fibre sintetiche. Anche la
coltivazione della canapa nel Meridione è cessata più o meno negli
stessi anni.
Negli Stati Uniti la produzione di vernici con olio
di canapa era molto sviluppata fino al 1937 quando, molto prima che in
Italia, la legge ha proibito la coltivazione della canapa insieme con la
marijuana. Nel nostro paese invece la legge contro la marijuana è
intervenuta quando già da tempo la coltivazione della canapa era stata
abbandonata. A questo proposito però bisogna osservare che, anche se
botanicamente si tratta sempre di "cannabis sativa", dalle varietà
ottimizzate per la produzione di fibra e semi non è possibile ricavare
la droga.
Di fatto questa lunga interruzione della coltivazione rende difficile oggi il suo rilancio.
Le
modalità di coltivazione devono essere di nuovo messe a punto, ed anche
i processi di lavorazione della materia prima devono essere
riprogettati.
Per molte ragioni non sono più proponibili le lunghe
e pesanti lavorazioni manuali collegate con l'estrazione della fibra
tessile, che del resto avevano già portato la canapa fuori mercato
qualche anno fa. Sono necessarie nuove tecnologie. Per esempio la
macerazione per il distacco della fibra dovrà essere fatta in appositi
impianti ai quali i contadini conferiranno il prodotto dopo averlo
essiccato. Questi impianti si possono già costruire, i processi sono
stati quasi completamente individuati. E' necessario assemblare l'intera
filiera che va dal produttore agricolo al prodotto finito, ed avviare
il meccanismo. Il contadino non può mettersi a produrre la canapa se non
c'è un impianto che la può lavorare, e non si può far lavorare
l'impianto nuovo di zecca se i contadini non lo riforniscono della
materia prima.
Esistono però già fin d'ora molti fattori
che premono perchè la macchina produttiva si metta in movimento. Sia in
Europa che nel Nord America i coltivatori sono da tempo alla ricerca di
nuove colture che possano ampliare il mercato in settori diversi da
quello alimentare. Anche la C E E è interessata a promuovere
coltivazioni a destinazione non alimentare, ed ha individuato nella
canapa una delle colture più interessanti. Per questo ha deciso di
sovvenzionare i coltivatori di canapa e di sostenere la ricerca per
mettere a punto i processi di lavorazione.
Questi sono segni che,
anche al di là di considerazioni di carattere ambientale, c'è tutto un
mondo dell'economia che si sta spostando verso una produzione basata su
materie prime naturali e riciclabili, sostitutive del petrolio e dei
suoi derivati.
Anche il mercato è pronto a ricevere i prodotti
della canapa. Esistono già ora centinaia di ditte in tutto il mondo che,
usando materie prime provenienti dai paesi che non hanno mai interrotto
la coltivazione (come l'Ungheria), fabbricano numerosi articoli a base
di canapa: tessuti e capi d'abbigliamento, olio dei semi e prodotti
alimentari che li contengono, saponi, cosmetici, vernici, carta,
detersivi, tavole ed altri materiali per l'edilizia, legni compensati,
oggetti d'arredamento ecc.
Alcune di queste ditte hanno visto il
loro fatturato crescere anche del 500 % in un solo anno. Ma nonostante
ciò la domanda continua ad essere superiore all'offerta, ed i prezzi
spesso sono alti. Alcuni prodotti poi, come i tessuti, sono praticamente
introvabili.
Tutto questo è la dimostrazione che il
rilancio della canapa alla fine sarà sostenuto dal mercato, ovvero da
un'opinione pubblica consapevole del fatto che la canapa può risolvere
parecchi dei problemi ambientali che ci assillano. Ma è anche la
dimostrazione che i tempi sono maturi per passare finalmente a
produzioni su vasta scala. Ciò che frena attualmente lo sviluppo di
questo settore e gli entusiasmi dei consumatori sono infatti proprio le
limitate disponibilità di materie prime.
E in Italia a che punto è la situazione? Come al solito l'Italia segue, e all'ultimo posto.
Virtualmente nel nostro paese ancora non esistono ditte che producano o vendano prodotti di canapa.
Anche
sul piano culturale o semplicemente informativo l'Italia è ancora molto
indietro. Lo dimostra il fatto che il principale sito italiano su
Internet (piuttosto modesto) per documentarsi su questo argomento è
ancora quello di un volonteroso privato che è anche l'autore di questo
articolo.
Ma esiste ora anche il sito Internet dell'ASSOCANAPA,
punto di riferimento indispensabile per tutti gli agricoltori
interessati alla canapa, che contiene già molte informazioni di
carattere agronomico
Ugualmente indispensabile per chiunque voglia
approfondire ulteriormente l'argomento è anche un volume pubblicato nel
febbraio 1998. Si tratta di un testo scritto da ricercatori italiani
che fa il punto su tutto quello che è stato fatto e su quello che
bisogna ancora fare in Italia per riprendere a coltivare questa
benedetta pianta. (CANAPA: IL RITORNO DI UNA COLTURA PRESTIGIOSA - Nuove
produzioni di fibra e cellulosa di Paolo Ranalli e Bruno Casarini edito
da Avenue Media di Bologna).
Fonte: www.usidellacanapa.it
Olio di canapa estratto con spremitura a freddo dei frutti della pianta di canapa Sativa.
OTTIMA PER LA SALUTE!
L’olio
di semi di canapa è un alimento che si ricava per spremitura a freddo
dei frutti della pianta di canapa, ossia Cannabis Sativa L
(sativa–coltivata).
La storia dell’uso dell’olio di canapa ha
inizio nella Cina del periodo neolitico, intorno al 3000 a.c.. I semi
erano usati per combattere le infiammazioni delle pelle ed erano
considerati tonici, ricostituenti, lassativi, diuretici ed eccellenti
per liberare dai vermi i neonati e gli animali.
Il primo utilizzo
terapeutico della canapa documentato nella letteratura araba risale ai
secoli VIII-IX; le parti della pianta più usate in terapia erano i semi e
in minor misura le foglie.
’olio di canapa è particolarmente
ricco di acidi grassi essenziali polinsaturi (contenente due o più doppi
legami) della famiglia omega. Tecnicamente gli Omega (Ω) sono acidi
grassi polinsaturi che, dal punto di vista chimico, hanno la
caratteristica di possedere un primo doppio legame in posizione 3 (Ω3) o
in posizione 6 (Ω6) a partire dall’ultimo atomo di carbonio della
catena che li forma.
La maggior parte degli olii vegetali non
contiene il rapporto ottimale di Ω6 e di Ω3 e tende a promuovere
l’accumulo di prodotti intermedi che ostacolano il metabolismo degli
acidi grassi. L’olio di semi di canapa, al contrario, è correttamente
equilibrato e non promuove accumulo di prodotti metabolici.
Oltre
all’omega 3 e all’omega 6, l’olio di canapa contiene anche la famiglia
dei tocoferoli (vitamina E) che sono antiossidanti naturali, nonché i
fitosteroli e alcuni componenti la famiglia dei cannabinoidi, Il
Cannabidiolo (CBD), non ha alcun effetto psicoattivo, ma agisce sul
sistema delle anandamidi prodotte dal nostro corpo (cannabinoidi
endogeni) che modulano le risposte dell’organismo, sia nel sistema
immunitario che agevolando le funzionalita’ cognitive e mentali
attraverso l’attivazione dei recettori specifici recentemente scoperti.
L’olio
di canapa rappresenta un rimedio basilare, cioè un alimento, che per
sua natura può ottimizzare la risposta del sistema immunitario come
prevenzione ma anche nella cura di patologie e disturbi che dipendono da
squilibri nella omeostasi metabolica ed alterazioni funzionali del
sistema immunitario. L’olio di canapa può essere considerato un
“vaccino” nutrizionale, nel senso che, ha tutti gli effetti di un
alimento protettivo introducendolo quotidianamente nella dieta. L’olio
di canapa ha un odore ed un sapore gradevole e può essere utilizzato per
condire l’insalata, la pasta, il pesce, ed essere sostituito nell’ uso
quotidiano agli altri olii di semi.
Con l’uso quotidiano di olio
di canapa possiamo prevenire in buona parte la progressione di
aterosclerosi, agendo direttamente sui fattori di rischio, mantenendo
più elastiche le pareti dei vasi senza avere effetti collaterali; se
invece è già in atto la terapia con farmaci, l’olio di canapa può dare
ulteriore miglioramento del quadro clinico, sempre consultando il medico
curante.
• malattie asmatiche e affezioni respiratorie, sia delle basse che delle alte vie respiratorie;
•
dermatiti atopiche ed affezioni cutanee varie (vitiligine, psoriasi,
dermatite seborroica, acne anche nelle forme più gravi, rosacea, lupus
cutaneo, ustioni);
• patologie gastrointestinali (reflusso, colopatie, rettocoliti muco emorragiche);
• affezioni vascolari (ipertensione arteriosa e vasculopatie);
• patologie femminili (malattia fibrocistica del seno, cisti ovariche, disturbi del ciclo, climaterio);
• artrosi e artrite reumatoide;
• convulsivita’;
• disturbi del linguaggio, autismo giovanile, disturbi caratteriali, impulsivita’;
• disturbo specifico dell’attenzione, ritardo di acquisizioni psicomotorie;
• cisti di qualsiasi distretto;
• poliposi;
• sclerosi multipla;
• malattie autoimmuni;
• osteoporosi;
• tumori in genere.
L’olio di Canapa ha un gradevole gusto nocciolato ricco di aroma.
Conservare lontano da fonti di luce e calore, mantenere in frigorifero dopo l’apertura.
Contiene 100 % olio di canapa naturale.
Valori nutrizionali: per un cucchiaio (14g)
Energia 126 kcal
Proteine 0g
Carboidrati 0g
Colesterolo 0g
Grassi totali 14g
Di cui:
Acidi grassi saturi 1,4g
Acidi grassi insaturi 12,5g
Acido Oleico (18.1 omega-9) …………………………….1,7g
Acido Linoleico (18:2 omega-6)…………………………………. 7,7g
Acido gamma-Linolenico GLA (18:3 omega-6)…………..0,5g
Acido alpha-Linolenico (18:3 omega-3)…………………….2,5g
Acido Stearidonico SDA (18:4 omega-3)………………………0,1g
Vit E 18mg
Questi valori sono indicativi e possono variare perché trattasi di un prodotto naturale.
Fonte: http://preventivo.wordpress.com/
Fonte: http://universoolografico.forumfree.it/
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