I viaggi nell'antichità si facevano per motivi commerciali o religiosi anche perché erano disagevoli, costosi e talora pericolosi. I primi veri turisti della storia furono comunque i pellegrini, non è un caso che oggi gli antichi itinerari dei pellegrinaggi (via Francigena, Cammino di Santiago di Compostela ecc.) suscitino nuovi interessi.
Verso la fine del XVII secolo i giovani aristocratici europei iniziarono a fare viaggi per completare la preparazione culturale delle nuove classi dirigenti che si trovavano spesso in concorrenza con la crescente borghesia che già da tempo viaggiava per motivi commerciali ma che allo stesso tempo aveva l'occasione di conoscere luoghi e genti.
Esaurita la fase del turismo "selezionato" in base al censo ecc., nella seconda metà del novecento si è sviluppato il turismo di massa che ha anche modificato in buona parte i contenuti tradizionali del turismo.
I turisti di oggi si muovono molto più celermente ma hanno spazi temporali più ristretti (ferie ecc.). Anche le caratteristiche culturali dei nuovi viaggiatori (impiegati, tecnici ecc.) sono ovviamente molto diverse da quelle degli antichi viaggiatori. Tale situazione, accompagnata alla forte commercializzazione del settore turistico, ha ovviamente cambiato parecchie cose.
Le modifiche sono state tanto importanti che all'epoca attuale con la definizione di "turismo culturale" si tenta di recuperare alcuni dei vecchi contenuti del turismo (che in realtà non sono stati mai del tutto tralasciati specialmente nel settore dell'associazionismo). Fra l'altro in diverse università si tengono corsi e master dedicati al "turismo culturale" con l'intento di abbinare nei nuovi operatori preparazione tecnica e culturale.
Chi ha concreti interessi culturali ha tutti gli strumenti per selezionare ciò che ha reali contenuti.
Fare turismo culturale significa anche andare a visitare semplicemente la chiesetta del paesello vicino (magari individuata tramite un web locale).
Il turismo culturale, in un paese ricco di storia ed arte come il nostro, deve opportunamente avere una dimensione "diffusa" e quindi può essere occasione di sviluppo di tante realtà periferiche che magari hanno interessanti "patrimoni" poco valorizzati.
Diversi connotati del "turismo culturale" possono poi contribuire a "destagionalizzare" diverse mete (e ciò vale per molte delle nostre località) ed a rendere mediamente più fruibili le esistenti strutture alberghiere...
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