libretti bancari antichi
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Protagonista una 102enne
romana. Il "tesoretto" trovato
in un vecchio baule. Gli avvocati
fanno partire una class action
l'aquila
Era in corso la Prima Guerra Mondiale quando
Antonio C., classe 1890, aquilano, militare dell’Esercito italiano,
decide di depositare la somma di 25 lire, la paga della missione al
fronte, su un libretto della Banca d’America e d’Italia in favore della
figlia Nicolina, classe 1909, allora una bimba di appena sette anni. Poi
il giovane soldato muore in battaglia lasciando la bimba, che aveva già
perso la madre, orfana anche del padre (la piccola crescerà con una zia
materna).
Passano gli anni, i decenni, e quel libretto viene purtroppo smarrito. Solo qualche settimana fa in un cassetto della vecchia casa paterna, a L’Aquila, in un baule pieno di foto di famiglia, all’interno di una giacca della divisa militare, il ritrovamento del libretto da parte di Nicolina, che qualche settimana fa ha spento 102 candeline. Ora l’anziana donna, che vive a Roma con una delle figlie, ha deciso di richiedere quella somma tramite gli avvocati Marco Angelozzi e Giacinto Canzona, del Foro di Tivoli, che si occupano del recupero delle somme dei libretti bancari «antichi» tramite una class action, alla Banca d’Italia ed al ministero delle Finanze - enti che subentrano, a garanzia, nei rapporti di credito degli istituti bancari - somma naturalmente maggiorata degli interessi, della rivalutazione monetaria e della capitalizzazione che, per quasi cento anni (di «giacenza» in banca), hanno fruttato oltre 100mila euro.
L’udienza, originariamente fissata davanti al Tribunale di Roma per lo scorso 21 dicembre, è stata posticipata dal giudice civile al 21 febbraio per consentire l’adesione di altri piccoli risparmiatori. Modalità e termini di adesione alla class action proponibile anche al proprio tribunale di residenza e dove non è necessaria l’assistenza di un avvocato sono disponibili sul contatto facebook «libretto antico», sull’indirizzo di posta elettronica infolibrettiantichi libero.it e a breve sul sito in allestimento www.librettibancariantichi.it
Passano gli anni, i decenni, e quel libretto viene purtroppo smarrito. Solo qualche settimana fa in un cassetto della vecchia casa paterna, a L’Aquila, in un baule pieno di foto di famiglia, all’interno di una giacca della divisa militare, il ritrovamento del libretto da parte di Nicolina, che qualche settimana fa ha spento 102 candeline. Ora l’anziana donna, che vive a Roma con una delle figlie, ha deciso di richiedere quella somma tramite gli avvocati Marco Angelozzi e Giacinto Canzona, del Foro di Tivoli, che si occupano del recupero delle somme dei libretti bancari «antichi» tramite una class action, alla Banca d’Italia ed al ministero delle Finanze - enti che subentrano, a garanzia, nei rapporti di credito degli istituti bancari - somma naturalmente maggiorata degli interessi, della rivalutazione monetaria e della capitalizzazione che, per quasi cento anni (di «giacenza» in banca), hanno fruttato oltre 100mila euro.
L’udienza, originariamente fissata davanti al Tribunale di Roma per lo scorso 21 dicembre, è stata posticipata dal giudice civile al 21 febbraio per consentire l’adesione di altri piccoli risparmiatori. Modalità e termini di adesione alla class action proponibile anche al proprio tribunale di residenza e dove non è necessaria l’assistenza di un avvocato sono disponibili sul contatto facebook «libretto antico», sull’indirizzo di posta elettronica infolibrettiantichi libero.it e a breve sul sito in allestimento www.librettibancariantichi.it
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