La moglie dell’ex presidente tunisino Zine El-Abidine Ben Ali, deposto dopo 23 anni trascorsi al potere da manifestazioni di piazza senza precendeti, sarebbe fuggita dalla Tunisia con una tonnellata e mezza d’oro. Lo rivela il quotidiano francese Le Monde, che cita fonti dei servizi segreti francesi. Secondo informazioni raccolte a Tunisi, Leila Trabelsi, la moglie del presidente, si sarebbe recata alla Banca di Tunisia per prelevare dei lingotti d’oro. Il governatore si sarebbe inizialmente opposto, e la signora Ben Ali avrebbe quindi chiamato il marito il quale, dopo essersi anch’egli opposto, avrebbe alla fine ceduto. La ex first Lady tunisina - scrive Le Monde - avrebbe quindi preso un volo per Dubai, prima di ripartire per Gedda, in Arabia Saudita, dove si è rifugiato il marito. «Sembra che la signora Ben Ali sia partita con l’oro», spiega un alto responsabile francese. «Una tonnellata e mezza d’oro, dal valore di 45 milioni di euro». Secondo Le Monde ancora non sono chiari i contorni della fuga di Ben Ali. Il presidente probabilmente non pensava in un epilogo così repentino della crisi, e diverse cancellerie europee ritengono che la sua sua fuga sia stata facilitata dai servizi di sicurezza libici.
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In attesa del governo di unità nazionale
Il primo ministro tunisino ha promesso di annunciare oggi la formazione di un governo di coalizione, sperando di disinnescare le protesta e neutralizzare gli uomini armati fedeli all’ex presidente. Nella notte in alcune zone della capitale si sono uditi spari dopo gli scontri di ieri tra le forze speciali tunisine e gli uomini vicini al deposto presidente. L’ex presidente Zine al-Abidine Ben Ali, rimasto al potere per circa 23 anni, è scappato in tutta fretta venerdì scorso dopo settimane di violente proteste di strada. Un giornalista Reuters nel quartiere El Omrane di Tunisi ha detto che si sono sentiti spari fino alle 3 del mattino. Secondo il racconto di alcuni residenti, persone a bordo di auto, su motociclette o anche a piedi sparavano apparentemente senza obiettivo per poi sparire. «Ci sono dei cecchini sul tetto. Non sappiamo dove. Stiamo chiedendo aiuto da parte delle forze di sicurezza», ha detto un uomo alla tv di Stato. Ma il primo ministro Mohamed Ghannouchi ha promesso rapidi interventi per colmare il vuoto di potere creatosi dopo la fuga di Ben Ali, riparato in Arabia Saudita. Tre leader dell’opposizione prenderanno posto nella coalizione, come hanno detto a Reuters due fonti vicine ai negoziati politici. Ma i ministri dell’Interno e degli Esteri della vecchia amministrazione manterranno il loro posto. I fedelissimi di Ben Ali hanno combattuto contro l’esercito al palazzo presidenziale, mentre due uomini armati appostati su un tetto vicino alla banca centrale sono stati uccisi dal fuoco proveniente da un elicottero. I carri armati hanno preso posizione attorno alla capitale Tunisi e i soldati montano la guardia agli edifici pubblici. Nella notte diversi abitanti di Tunisi hanno improvvisato barricate stradali con rami d’albero per proteggere le loro proprietà dai saccheggi.
Fonte: http://city.corriere.it/2011/01/17/milano/documenti/spari-guerra-bande-tunisia-caos-301030056875.shtml
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