Rawya abu Jom’a, una palestinese di 17 anni ferita dai bombardamenti israeliani, nell'ospedale di Shifa a Gaza, 22 luglio 2015. Tre suoi cugini e sua sorella sono morti per le bombe, che hanno distrutto l'appartamento in cui vivevano insieme.
Heidi Levine
Palestinesi raccolgono il Corano e altri libri religiosi tra le macerie della moschea Al-Qassam, nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza, 9 luglio 2014.
Heidi Levine
Heidi Levine fotografa Gaza
Palestinesi scappano nel quartiere di Shejaia a Gaza, bombardato dall'aviazione israeliana, 20 luglio 2014.
Heidi Levine
Una donna in cima alla sua casa nel quartiere di Shujayea, bombardato dagli aerei israeliani, 8 agosto 2014.
Heidi Levine
Il funerale di due fratelli palestinesi, Amir Mustafa Arief, di 15 anni, e Mohamed Arief, di 12 anni, in una moschea nel quartiere di Shejaiya, a Gaza, 9 luglio 2014. I ragazzini sono stati probabilmente uccisi dai bombardamenti israeliani.
Heidi Levine
Un colono israeliano in Cisgiordania dà un pugno a Heidi Levine nel 1999. Levine stava cercando di fotografare un soldato israeliano a terra, picchiato e ferito.
Heidi Levine a Gerusalemme
Faranno il Deserto e lo chiameranno Pace
HEIDI LEVINE: Fotografie da GAZA
La fotografa statunitense ha vinto il premio dedicato alla collega tedesca Anja Niedringhaus, uccisa lo scorso aprile in Afghanistan
La fotografa statunitense Heidi Levine ha vinto la prima edizione del premio Anja Niedringhaus Courage in Photojournalism, creato dalla International Women’s Media Foundation (IWMF) in ricordo di Anja Niedringhaus, fotografa tedesca di Associated Press uccisa il 4 aprile del 2014 in Afghanistan. La direttrice dell’IWMF, Elisa Lees Muñoz, ha detto che il premio «celebra il coraggio delle fotogiornaliste che rischiano la vita per documentare guerre e conflitti, mostrando allo stesso tempo momenti di umanità». Levine lavora in zone di guerra da più di 30 anni: il premio le è stato attribuito soprattutto per le fotografie scattate la scorsa estate nella Striscia di Gaza. Levine ritirerà il premio durante una cerimonia a Berlino, in Germania, il prossimo 25 giugno.
La giuria, composta da importanti giornalisti internazionali, ha spiegato che «il coraggio di Levine e il suo impegno nei reportage da Gaza sono stati incrollabili. [...] Ha documentato eventi tragici in circostante tremende, riuscendo sempre a dimostrare una profonda comprensione per le persone che incontrava». Levine, che vive a Gerusalemme dal 1983, ha raccontato con le sue fotografie la Giordania, l’Egitto, la Siria, l’Afghanistan, il Kosovo e l’Iraq, dove per più di un mese ha vissuto con le truppe americane. Ha pubblicato i suoi lavori su importanti riviste internazionali, tra cui il New York Times, Newsweek, Time e Paris Match, e ha collaborato spesso anche con Anja Niedringhaus, che ha definito «coraggiosa e appassionata delle persone che fotografava, alle quali sapeva dare una voce».
Anja Niedringhaus aveva 48 anni quando è stata uccisa da colpi di arma da fuoco a Khost, una città dell’Afghanistan al confine col Pakistan, mentre stava documentando i preparativi per le elezioni del 5 aprile. Niedringhaus era nata a Höxter nel 1965. Iniziò a lavorare come fotografa freelance a 17 anni mentre frequentava ancora le scuole superiori. Nel 1989 documentò la caduta del muro di Berlino per il quotidiano tedesco Göttinger Tageblatt e l’anno dopo fu assunta dalla European Pressphoto Agency. Nel 2001 fotografò New York dopo l’attentato alle Torri Gemelle e poi per tre la guerra in Afghanistan e la caduta del regime dei talebani. Nel 2002 Niedringhaus iniziò a collaborare per Associated Press: realizzò reportage fotografici dalla Turchia, dal Kuwait, dal Pakistan e dall’Afghanistan. Nel 2005 vinse il premio Pulitzer per i servizi sulla guerra in Iraq e ricevette anche il “Courage in Journalism”, lo stesso premio che dal 2015 porta il suo nome.
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