16 ottobre 1968, i giochi di Città del Messico.
Tommie Smith e John Carlos, primo e terzo nella finale maschile dei 200 metri, sollevano il pugno guantato di nero e portano il Black Power dentro il recinto sacro dello sport.
Ascoltano l'inno senza scarpe, calzini neri, testa bassa. Alfieri di una razza povera e discriminata cui l'America concedeva dignità solo in cambio di successi sportivi. Con quel gesto entrarono nella storia, nella memoria e nei poster di una generazione. Icone di un'epoca di grandi cambiamenti che due atleti infiammarono pacificamente nel momento più alto della loro carriera, pagando quell'atto di coraggio civile con l'isolamento e l'ostracismo per tutta la vita.
.
Nessun commento:
Posta un commento
Webmaster Freelance
- http://www.cipiri.com/