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venerdì 14 ottobre 2011

la tassa sui rifiuti solidi urbani è una truffa , chiedete il rimborso ...

la tassa sui rifiuti solidi urbani è una truffa , 
chiedete il rimborso

ATTENZIONE......SVEGLIATEVIIIIIIIIIIIIIIIIII
La Cassazione ha finalmente stabilito che la tassa sui rifiuti solidi urbani è di fatto una tassa e non una tariffa; di conseguenza hanno applicato l'IVA su un importo dove non doveva essere applicata in quanto appunto "tassa".

Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi; inoltre controllando sul sito "Federconsumatori" si evince che chi richiede........................... il rimborso (che come al solito arriverà, lentamente ma arriverà) bloccherà di fatto l'iva sulle prossime fatture. Chi non lo fa si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia , gente come anziani o fasce inferiori che non conoscono i loro diritti non ne usufruiscono "in automatico", ma solo se se ne accorgono e fanno richiesta.

Fate girare comunque tale comunicazione perché, come spesso avviene, i mezzi di comunicazione non ne parlano sufficientemente



Istruzioni per l'uso
29/10/2009
RIMBORSO IVA SULLA TIA
Da TARSU a TIA
A partire dal 1999 molti Comuni hanno sostituito la Tassa Smaltimento Rifiuti con la Tariffa di Igiene Ambientale, come definito dall’art. 49 del D.lgs. n. 22 del 1997 (il cosiddetto Decreto Ronchi) e dal DPR n. 158/1999.
Le principali differenze tra TARSU e TIA riguardano:
- il calcolo del contributo che, nel caso della TARSU è effettuato sulla base dei metri quadrati del proprio immobile (con una riduzione nel caso si viva da soli), nel caso della TIA, invece, la tariffa è determinata da dei costi generici del servizio, ai quali si aggiunge una componente variabile legata al numero dei componenti del nucleo familiare, è calcolata, cioè, in base ai rifiuti effettivamente prodotti;
- un’evoluzione positiva, specialmente in alcune realtà, tesa ad incentivare sempre più la raccolta differenziata ed i comportamenti delle utenze finalizzati a ridurre i rifiuti alla fonte, a massimizzare il recupero ed a minimizzare il ricorso alla discarica.
Con il passaggio da tassa a tariffa, però, è divenuto possibile applicare su quest’ultima l’IVA al 10%, fino alla dichiarazione della Corte Costituzionale del luglio 2009. 
L’illegittimità dell’IVA sulla TIA
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 238 del 24 luglio 2009, ha stabilito che la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) è una “tassa” e non una “tariffa”, pertanto, sulla stessa non è applicabile l’IVA.
Si riconosce, così, del tutto illegittima l’IVA al 10% applicata dai comuni interessati sulla TIA, per la quale, oggi, i cittadini possono chiedere il rimborso.
La TIA in cifre
Sono oltre 6 milioni le famiglie residenti in circa 2000 comuni italiani, che, dal 1999 al 2008, hanno dovuto pagare l’IVA di troppo sulla tassa sui rifiuti, e che oggi devono avere indietro quanto versato in più del dovuto.
La stima di tale spesa non è affatto di poco conto: secondo quanto indicato dall’ultimo rapporto APAT, è stimabile che, tra famiglie ed aziende, la partita viaggi intorno ai 200-230 milioni di Euro all’anno.
Ad esempio: per una famiglia che paga 250 Euro all’anno di TIA, quindi, la restituzione corrisponderebbe a 25 Euro l’anno, che vanno moltiplicati per il numero di anni in cui si è pagata la TIA.
Cosa fare
Prima di tutto bisogna controllare di avere tutte le ricevute di pagamento relative alla TIA, facendo attenzione che, nelle relative fatture, sia stata effettivamente addebitata l’IVA.
Per richiedere il rimborso e la cessazione immediata dell’applicazione dell’IVA, per gli aventi diritto basterà recarsi presso uno degli sportelli della Federconsumatori dislocati su tutto il territorio nazionale, dove potranno compilare degli appositi moduli e dove riceveranno tutta l’assistenza necessaria. In ogni caso consigliamo di presentare la richiesta il prima possibile
Ora tocca al Governo 
Alla luce di tale situazione, è indispensabile che il Governo ed il Ministero delle Finanze diano disposizioni attuative affinché si dia piena applicazione alla sentenza:
- facendo cessare l’assoggettamento ad IVA già dalla prossima bolletta della TIA,  
- mettendo in moto il meccanismo di rimborso per restituire alle famiglie quanto illegittimamente sottratto.

I nostri comunicati stampa

RIFIUTI: CONTINUA IL TENTATIVO DELLO SCIPPO SUI RIMBORSI DELL'IVA SULLA TIA DA PARTE DEL GOVERNO. FERMA PROTESTA DEI CONSUMATORI.

RIFIUTI: NO AL TENTATIVO DI BLOCCARE I RIMBORSI DELL'IVA SULLA TIA. UN VERO E PROPRIO SCIPPO NEI CONFRONTI DEI CITTADINI.

RIFIUTI: AVVIATE LE CAUSE DI INIBITORIA NEI CONFRONTI DELLE AZIENDE CHE CONTINUANO AD APPLICARE L'IVA SULLA TIA.

RIFIUTI: PRIMI RISULTATI DELLA MOBILITAZIONE PROMOSSA DALLA FEDERCONSUMATORI CONTRO L'APPLICAZIONE INDEBITA DELL'IVA SULLA TIA.

RIFIUTI: CONTINUA LA BATTAGLIA DELLA FEDERCONSUMATORI PER I RIMBORSI E LA SOSPENSIONE IMMEDIATA DELL'APPLICAZIONE DELL'IVA SULLA TIA. DIFFIDATE LE AZIENDE DI 13 IMPORTANTI COMUNI.

RIFIUTI: CENTINAIA DI MIGLIAIA LE FAMIGLIE COINVOLTE DALLA FEDERCONSUMATORI PER LA RICHIESTA DI RIMBORSO DELL'IVA SULLA TIA. E' ORA CHE GOVERNO E PARLAMENTO DIANO APPLICAZIONE CONCRETA ALLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE.

 http://www.federconsumatori.it/ShowDoc.asp?nid=20091029110214&t=istr

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