LA MIA GENERAZIONE, TERRIBILE CON I GENITORI E TERRIBILI CON I FIGLI
Dario Vergassola
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Sono nato nel 1957 e posso dire, con assoluta certezza, che appartengo alla generazione peggiore che sia mai esistita dalla nascita del pianeta Terra. Mi spiego meglio. I miei genitori erano molto poveri e si ammazzavano di lavoro per poter dare a me, loro unico figlio, il meglio che potevano. Mia madre andava a servizio presso una famiglia benestante di Spezia, e mio padre passava l'intera giornata al porto a scaricare e la sera in giro per la città a pulire uffici.
Ricordo che abitavamo in na piccola casa in periferia. Picola, ma molto pulita e dignitosa. Io dormivo in sala, in uno di quei letti a ribalta che, quando mi alzavo la mattina per andare in bagno, al mio ritorno era già sparito, e al suo posto ci trovavo una finta libreria con i libri disegnati. Durante il periodo delle lotte politiche, ascoltavo musica e andavo al cinema a vedere Woodstock, pensando di appartenere a una generazione rivoluzionaria che da lì a poco avrebbe cambiato il mondo. Cazzerola se mi sbagliavo! La differenza tra me e i miei genitori era abissale. Loro non leggevano (gli unici libri che possedevano erano quelli disegnati sul mobile del mio lettino a ribalta) e non sentivano musica. Nei rari casi in cui mio padre mi parlava di dischi, mi diceva che gli piaceva il liscio, e io m'intestardivo - inutilmente - cercando di convincerlo che era meglio Hendrix. Sostenevo questo minidibattito , ma senza infierire più di tanto, anche perchè i miei genitori erano così straordinariamente ignoranti e meravigliosamente semplici, che sembravano arrivati da un altro pianeta .
Adesso che ho dei figli, e che sono passato dall' altra parte della barricata, a volte mi chiedo come mai questa nuova generazione non ci uccida nel sonno. Ogni volta che mio figlio mi fa sentire una nuova canzone, gli contesto immediatamente che è una cover di roba dei miei tempi, e aggiungo che, dopo gli anni 70, nessuno ha più scritto niente di veramente innovativo; quando mi parla di un libro che ha letto, io gli rispondo che l' ho già letto e dibattuto molto prima di lui; i film che gli piacciono io li ho già visti tutti, per non parlare dei fumetti e delle mostre di pittura. Insomma, quando eravamo ragazzi, abbiamo reso la vita impossibile ai nostri genitori, e adesso che siamo adulti la stiamo rendendo difficile anche ai nostri figli. Senza contare, poi, che eravamo giovani dallo spirito ecologista, ma l' unica cosa che siamo stati in grado di consegnargli è un < disastro ecologico >, e che da giovani ci sentivamo tutti dei Che Guevara, ma da grandi, il meglio che siamo stati in grado di lasciare ai nostri figli è stato Silvio Berlusconi. Quando mi fermo a pensare a tutto questo mi vengono in mente le parole del mio saggio amico Igor : Tutti, a un certo punto della loro vita, avrebbero il diritto di essere orfani.
DARIO SEI FORTE , AHAHAAH CONDIVIDO E PUBBLIKO , GRAZIE
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