Un’antica storiella cinese.
Una grande montagna proietta la sua ombra su un villaggio.
Per mancanza d’irradiazione solare, i bambini crescono rachitici.
Un bel giorno gli abitanti del paese vedono il piu’ anziano di loro
uscire dal villaggio con in mano un cucchiaio di porcellana.
’Dove vai?’ gli chiedono.
Risponde:’Vado alla montagna.’
’Perche’?’
’Per spostarla.’
’Con che cosa?’
’Con questo cucchiaio.’
’Ma tu sei matto! Non ci riuscirai mai!’
’Non sono matto, so che non riusciro’ mai a spostarla,
però qualcuno deve pur cominciare.’
(Alejandro Jodorowsky)
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ALEJANDRO JODOROWSKY, nato nel Cile del Nord nel 1929, figlio di immigrati ebreo-ucraini, si è trasferito dal 1953 a Parigi (città dove risiede tuttora), dove ha fondato con Fernando Arrabal e Roland Topor il movimento di teatro “panico”. Artista eclettico, Jodorowsky durante la sua carriera artistica ha toccato vari campi: mimo, attore, regista cinematografico (El Topo (1971) e La Montagna Sacra (1973) sono i suoi capolavori), autore di teatro, poeta, romanziere e sceneggiatore di fumetti. In tutti i suoi lavori l'aspetto visionario ha sempre prevalso, sottolineando così la necessità di rompere le strade note e prosaiche.
Uno degli aspetti più affascinanti di Alejandro Jodorowsky riguarda la sua figura di psicoanalista sui generis. E' difficile posizionarlo rispetto a una scuola o a una corrente di pensiero, e non a caso si definisce psicomago. In realtà egli ha elaborato un modo nuovo di entrare in contatto con l'inconscio.
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