Giovani e «sballo», digiunano
per ubriacarsi senza ingrassare
L'ULTIMA FOLLIA.
La psicologa Giuliana Guadagnini ha elaborato uno studio sul disturbo alimentare della «drunkoressia».
Nata negli Stati Uniti, è una moda che sta dilagando anche in Italia soprattutto tra le adolescenti che vogliono restare magrissime
Un fenomeno che ha cominciato a preoccupare gli specialisti dei disturbi alimentari negli Stati Uniti ma che ha già preso piede anche in Europa. Si chiama drunkoressia e si tratta di una forma di anoressia «preventiva» praticata dai giovanissimi, ma soprattutto dalle ragazze, che smettono di mangiare nel fine settimana per poi poter bere alcolici (che sono molto calorici) in tutta libertà e senza prendere chili.
A Verona se ne sta occupando la dottoressa Giuliana Guadagnini, psicologa perfezionata in diagnosi e trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare, collaboratrice dell'Ufficio scolastico territoriale e dell'Ulss 20 per l'area delle dipendenze. All'argomento che sta minando la salute di un numero crescente di adolescenti la dottoressa Guadagnini ha dedicato un lavoro che ha presentato a un convegno sui nuovi disturbi del comportamento alimentare, anoressia, bulimia, obesità, binge eating o alimentazione incontrollata, ortoressia, bigoressia e drunkoressia dal titolo «L'adolescenza tra immagine e vissuto corporeo».
«Sono i nuovi fenomeni che fluttuano nel mondo degli adolescenti italiani», spiega la dottoressa Guadagnini. «E si tratta di comportamenti con conseguenze gravi. Basti pensare che anoressia e bulimia sono in Italia la prima causa di morte per malattia tra le giovani tra i 12 e i 25 anni, circa 200mila donne».
Il rapporto con il proprio corpo è critico fino ad almeno 18 anni, precisa la psicologa: «L'attenzione e la percezione del proprio corpo, inteso anche come aspetto intellettuale, inizia a manifestarsi già dagli 11 anni e molte ragazze cominciano a manifestare disturbi già a 10-12 anni Il rischio di contrarre disturbi nel comportamento alimentare è presente nell'11 per cento dei giovani».
Il fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare è approdato anche su internet con i siti, i forum e i blog pro-ana, che sta per pro-anoressia. L'ultima moda è astenersi dal cibo per abbuffarsi di alcol.
Nato negli Stati Uniti, la drunkoressia inizia ora a diffondersi anche tra le ragazze italiane. «Questo pericoloso connubio tra anoressia e alcol è un fenomeno da non sottovalutare. Vittime di questo disturbo alimentare sono i giovani che scelgono di digiunare dalle 24 alle 48 ore per poter poi consumare la sera alcolici senza correre il rischio di ingrassare. L'astinenza dal cibo, insomma, per bilanciare le quantità di calorie dei drink: un alcolico può arrivare a contenere circa 500 kilocalorie», Aggiunge la psicologa: «Il fenomeno della drunkoressia si somma così ai disordini alimentari che in Italia negli ultimi anni sono aumentati nettamente e colpiscono ogni strato sociale. Le statistiche e i dati confermano che almeno il tre per cento della popolazione italiana soffre di disordini alimentari: oltre 200mila donne in Italia sono colpite da questo genere di disturbi».
A questi disordini si aggiunge il consumo di alcol dettato dalle mode del momento, come la nuova tendenza dell'aperitivo serale. Il termine drunkoressia è stato inventato dai giornalisti del New York Times anche se non è ancora riconosciuto dalla medicina ufficiale. Il termine, precisa la psicologa, «indica un nuovo anomalo e pericoloso comportamento alimentare diffuso fra le adolescenti: mangiare poco fino ad arrivare anche a digiunare per poter assumere forti quantità di alcolici. Lo scopo è duplice: dimagrire e farsi accettare dal gruppo dei pari, nessuna differenza particolare tra i maschi e le femmine adolescenti la cui assunzione di alcolici è legata al divertimento, alle emozioni e alla trasgressione».
La drunkoressia è considerata una variante dell'anoressia. Assumere alcolici significa assumere calorie: quindi si rinuncia al cibo per poter bere di più. Con l'anoressia ha in comune il rifiuto drastico del cibo, la diminuzione di peso e uguali criteri diagnostici.
Elena Cardinali
.
.
Nessun commento:
Posta un commento
Webmaster Freelance
- http://www.cipiri.com/