Giulia Innocenzi e la pretesa di uno stipendio
Giulia Innocenzi è una ragazza del ’84, laureata in scienza politiche, attiva sul fronte politico, che ha avuto la fortuna di lavorare prima con Michele Santoro, poi di scrivere in un giornale del calibro de “Il fatto quotidiano”.
Dopo tutte le querelle che hanno visto protagonista il giornalista campano, la Innocenzi torna alla cronaca grazie a delle sue dichiarazioni rilasciate durante una intervista a “Diva e Donna”, in cui afferma che, sebbene sempre disposta a seguire Santoro, non lo farebbe gratis o per il famoso euro a puntata, proposto per sfida dal conduttore di Annozero ai dirigenti Rai.
Il lavoro è per definizione retribuito e Giulia, che con il suo Generazione Zero guadagnava 2000 euro al mese, ci tiene a precisare che “deve pensare a campare”.
Una affermazione, questa, che non è di certo passato inosservata.
In un Paese di stagisti e precari a vita in cui, dove chi si vuole affacciare a qualsiasi tipo di professione, specialmente quella giornalistica, deve accettare ogni condizione e lavorare per niente, le frasi della Innocenzi si trovano a stridere non poco con la realtà della situazione attuale.
Retribuzione? Contratti? Ma chi si crede di essere per poter parlare di certe cose in una Italia dove è già molto poter vantare un impiego con scadenza mensile!
Probabilmente la Innocenzi è una di quegli arroganti rappresentati delle nuove generazioni che ancora avanzano pretese su un futuro a cui non ha diritto.
Una delle più aspre critiche arrivano da Francesco Specchia, veterano del giornalismo e noto critico.
Dalle pagine di Libero, prima definisce la giovane nient’altro che la “velina” di Santoro (anche che non si capisce in quale occasione abbia potuto osservare la Innocenzi ballare mezza nuda su un bancone, esibendo nient’altro che un corpo scolpito e un sorriso a 32 denti), poi l’attacca duramente sulla sua “socialità romagnola” e sul modo di parlare nasale alla Lisa Simpson. Tutte validissime motivazioni per demolire una ventisettenne “praticante giornalista”.
Ma non è finita. Continuando a leggere, si evince come il giornalista consideri misterioso il fatto che qualcuno possa interessarsi a ciò che Giulia abbia da dire, tralasciando che lui stesso, se pur per critica, le abbia dedicato un intero articolo.
Dure parole, quindi, nei confronti della ragazza che, spudorata, a differenza di tanti suoi coetanei che accettano mesi di stage gratuiti per inseguire i propri sogni, ha osato pretendere uno stipendio per il lavoro che fa! Perchè, oggi, è già tanto avere un lavoro per cui ringraziare a vita il megagalattico direttore o (datore, che dir si voglia), figurarsi aspettarsi anche di essere retribuiti!
Vergogna al solo pensiero!
Florinda Gargiuoli
. .