11 maggio
terremoto a Roma
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Prevedere i terremoti è a oggi tecnicamente impossibile, dicono gli  esperti, a l'Aquila nel 2010 scosse sismiche duravano da mesi prima  della scossa fatale, eppure per domani 11 maggio a Roma c'è chi teme o  ne è convinto: un terremoto devasterà la Città eterna. Scatta,  mediaticamente, il tam tam. E la rete si attrezza e discute di una  leggenda metropolitana a cui tanti credono, altri la ignorano, molti  fingono di non credere ma covano un pensierino preoccupato in fondo al  cervello.    E la Protezione civile è bombardata da richieste di  informazioni.
La diceria vuole che Raffaele Bendandi, autodidatta, morto nel 1979,  avrebbe predetto la data dell'11 maggio 2011 per un terribile sisma che  distruggerà Roma. Documenti che provino la sua “profezia” sembra non se  ne trovino. Il che non fa cambiare idea a chi ha deciso: domani il  terremoto ci sarà. Una profezia di Nostradamus (non siamo in grado di  accertarne la veridicità) reciterebbe: «Il Sole dentro i venti gradi del  Toro così forte la Terra trema, il grande teatro riempito crollerà,  l'aria, cielo e terra, oscurati e turbati, quando l'infedele Dio e i  santi invocherà». In questa frase sibillina noi non capiamo molto. Tanto  meno che domani Roma sarà devastata da un sisma. Altri invece traggono  la certezza. Arriva il sisma.    
Un sito come prova porta il fatto che domani la Camera dei deputati sarà  chiusa.  «Alimentando il dubbio che le alte sfere conoscono la verità e  se la tengono per loro». Su Facebook tanti si chiedono allarmati: «Sarà  vero?». E pare che ci sia chi si prepara. Secondo Radio 105, il 20% dei  romani domani avrebbe preso ferie. Su facebook c'è chi prepara picnic e  c'è chi ha creato la pagina «Abbracciamoci tutti a Villa Carpegna»,  sperando che – se arriva la botta – la villa sia un posto sicuro.  
Non tutti si prestano. Un gruppo su fb si è autobattezzato «11 Maggio  terremoto a Roma? MA VAFFAN...», altri ancora hanno deciso di sfidare la  leggenda metropolitana e previsioni aderendo a «L'11 maggio sarò a Roma  ad aspettare il terremoto». C'è invece chi ha aderito al gruppo  «Terremoto o meno, IO per sicurezza l'11 maggio vado via da Roma». In  molte chat l'argomento tiene banco.  «Sembra - dice Francesca - che  proprio il 12 maggio del 2009 venne registrata nella capitale una scossa  di magnitudo 2.1 della scala Richter che non provocò danni a persone o  cose». Cosa prova? Non molto, ma se volete crederci è una prova  inconfutabile.  
C'è chi - in fondo prevedibilmente - chiama in gioco l'Eterno in  persona: «Dio è arrabbiato, il terremoto verrà». Nei supermercati e nei  negozi le scorte sono quelle normali, non c'è stato assalto alle  provviste. Il professor Mauro Dolce, responsabile dell'Ufficio Rischio  Sismico e Vulcanico della Protezione Civile, cerca di arginare l'ondata e  ai microfoni di “Start a Radio 1 è netto: «Prevedere i terremoti è  impossibile allo stato attuale delle cose. Ogni anno abbiamo in Italia  oltre 10 mila terremoti registrati dai sismografi, quindi è probabile  che domani si sarà qualche piccola scossa nel nostro Paese. Ma questo  non significherebbe nulla». «Da giorni - continua Dolce - i nostri  centralini e le nostre caselle di posta elettronica sono intasate da  richieste di chiarimenti sulla data di domani. Roma non si trova al  centro di una zona sismica. La sismicità locale è circoscritta all'area  dei Colli Albani». Quindi - conclude Dolce - non fa scommesse, ma  ritiene estremamente improbabile che domani ci sarà il terremoto  devastante predetto da non si sa bene chi. «E comunque la probabilità  che domani si verifichi il terremoto a Roma è uguale a quella di domani,  dopodomani, tra un anno e tra cento anni».   
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